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il: 23/09/2012
fino al: 28/10/2016
Sabbioneta rende omaggio a un mantovano doc. Mostra Antologica 23 Settembre e 28 Ottobre 2012

Comune: Sabbioneta
Provincia: Mantova
Regione: Lombardia

        




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FLAVIO LUCCHINI. Sul sogno del corpo che ‘abita’
nella Città Ideale di Sabbioneta Mostra antologica a Palazzo Ducale. Installazioni site-specific.
Opere dal 1990 al 2012.
A cura di Anna Vergine e Gabriele Fallini

Palazzo Ducale - Città di Sabbioneta (MN)
Domenica 23 settembre – Domenica 28 ottobre 2012

Inaugurazione: Teatro all’Antica, Sabato 22 settembre ore 18.00

Orari di apertura di Palazzo Ducale: 9.30 – 13.00; 14.30 – 18.30; chiuso: Lunedì

A Flavio Lucchini, artista ma anche art-director e personaggio che ha inciso profondamente nel mondo
dell’editoria, della grafica, della cultura e, ultimamente, dell’arte, a Milano, è dedicata la grande
antologica presentata a Palazzo Ducale di Sabbioneta, la “citta ideale” in provincia di Mantova. Un
omaggio al lavoro di un concittadino radicato nel mondo ma che non ha dimenticato le origini
mantovane. L’abito idealizzato, metafora della società contemporanea, leit-motif della ricerca di
Lucchini, entra nel palazzo, con installazioni site-specific in dialogo con le antiche stanze e le tracce
del passato che ancora lo anima.

La lunga storia di vita e professione di Flavio Lucchini prende origine dalla sua straordinaria capacità
nel disegno scoperta negli anni del liceo a Mantova, insieme all’anomalo interesse, per quei tempi e
quei luoghi, per l’arte e le avanguardie. Una passione che si consolida negli anni della facoltà di
Architetturadi Venezia e dell’Accademia di Brera, arricchendo conoscenze e senso estetico. Che trova
applicazione nella scelta della grafica e nell’invenzione di nuove formule editoriali, che lo porteranno
negli anni a creare testate innovative e di grande influenza nella moda, a partire da Fantasia, poi
Amica, Vogue Italia, L’Uomo Vogue e tutti i titoli del gruppo CondéNast, Donna, Moda e tante altre.

Negli anni novanta, all’apice della carriera editoriale, la passione per l’arte prende il sopravvento e
Lucchini inizia la sua ricerca estetica. L’abito femminile, “oggetto” attorno a cui per tanto tempo ha
costruito riviste di successo, diventa strumento di indagine, di riflessione, in una visione della moda
che trascende dal tempo limitato cui è destinata per definizione.
La mostra Sul sogno del corpo che “abita” nella città ideale di Sabbioneta, a cura di Anna
Vergine e Gabriele Fallini, ripercorre le tappe del percorso artistico di Flavio Lucchini con le opere –
dipinti, altorilievi, sculture, quadri digitali – realizzate dai primi anni ’90 ad oggi, inserite nelle sale e
ad esse collegate attraverso un sottile filo logico-estetico che permette di gustare nel contempo le une
e le altre: la forza della contemporaneità, la bellezza della classicità.
Con eleganza, con ironia, con lungimiranza, Lucchini attraversa gli anni sperimentando tecniche e
materiali: dai post-pop Fashion-Luna Park rilucenti di paillettes, ai Toys di legno o metallo multicolore,
ai deificati Totem di acciaio cor-ten, alla serie di pale e sculture Gold in foglia d’oro, ai sofisticati
Dress-Memory in resina catalizzata, ai grandi Ghost madreperlati, alle ingenue Dolls di resina
colorata, fino ai Flowers di poliuretano rivestito, alle Faces, ritratti a rilievo in gesso alleggerito, per
arrivare agli ultimi lavori digitali, con burqa e abaya che toccano un tema di grande attualità, l’artista
non si distacca mai da quell’universo femminile che nasconde sopra o sotto l’abito mille implicazioni.
Fanno eccezione gli ultimi lavori digitali. Con uno sguardo ormai pago di moda e disincantato Lucchini
pone al Louvre o immagina in Paradiso icone contemporanee come i grandi goleador o star mitizzate
come Monica Bellucci, reinterpreta in chiave provocatoria le immagini sacre che ornano le chiese,
immagina la città del futuro sulla base dei grattacieli di Dubai.

Flavio Lucchini ha superato con freschezza di corpo e di mente la soglia degli ottanta. Non l’avrebbero
mai detto i critici che gli hanno assegnato il Premio Arte Laguna per la scultura nel 2008 e che
leggendo la sua data di nascita, 1928, che accompagnava l’opera selezionata, hanno pensato a un
refuso, e che fosse invece 1982. Nato a Curtatone Montanara (MN), vive tra Milano, Parigi e Dubai.
Dal 1990 si dedica alla ricerca artistica a tempo pieno. Nel 2004 pubblica il libro “Dress Art, una vita
nella moda” e nel 2010 “From Fashion to Art: the Vogue Lesson” di Luca Beatrice. Ha partecipato alla
54° Biennale d’Arte di Venezia, esposto con personali e collettive in molte città in Italia e all’estero.

La mostra di Palazzo Ducale permette di conoscere in maniera esaustiva il percorso artistico di
Lucchini e nel contempo di visitare il Palazzo Ducale di Sabbioneta attraversando 20 affascinanti
stanze. Come scrivono i curatori Anna Vergine e Gabriele Fallini “….L’anima dell’abito corrisponde ed è
parallela all’anima dell’architettura di Sabbioneta, città di fondazione creata da Vespasiano Gonzaga
Colonna, grande e tenace personaggio che attraverso il credo in un’idea ha concretizzato il sogno di
una Città Ideale.
La Città di Sabbioneta è una grandiosa scenografia urbana inventata dal suo fondatore, i cui principali
monumenti sono concepiti come scenografie d’interni: per il pubblico (Teatro all’Antica), di
rappresentanza politico-amministrativa (Palazzo Ducale), per gli ‘ozi’ e le collezioni private (Palazzo
Giardino con Galleria degli Antichi).
Flavio Lucchini, come Vespasiano Gonzaga Colonna, lasciato il tempo delle ‘battaglie’ sul campo
operativo (l’uno nell’editoria di moda, l’altro nell’arte militare), propone l’idea della fine dell’epoca del
lusso ostentato e l’inizio - o il ritorno - di una concezione dell’eleganza intellettuale, legata a una
raffinata sobrietà, che guarda anche alla sublimazione della bellezza di un attimo, quasi un omaggio a
‘chi è stato e ora è altrove’: l’abito e l’abitare la storia.
Un grande omaggio alla Storia, all’Arte e alla Cultura che il lavoro di Flavio Lucchini, in un luogo monumentale di rilevanza storica come la Città di Sabbioneta, intende proporre attraverso la vitalità
del linguaggio espressivo e comunicativo in piena sintonia di dialogo con la temporalità e la
consapevolezza dell’essere umani”.

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