BOTRUGNO (LE): tra maestosi Uliveti nel "Parco dei Paduli"

Botrugno è un comune di 2.891 abitanti situato nell'entroterra della penisola salentina italiano a 10 km dal mare Adriatico e a 39 km dal capoluogo provinciale.

Il comune di Botrugno presenta una morfologia pianeggiante ed è compreso tra gli 83 e i 114 metri s.l.m con un'escursione altimetrica complessiva pari a 31 metri.

La parte meridionale del territorio comunale rientra nel Parco dei Paduli, un'area rurale caratterizzata da un paesaggio dominato prevalentemente da estesi e maestosi uliveti e nella quale sopravvivono numerose specie vegetali e animali; è il caso di alcuni esemplari di querce secolari, traccia dell'antico bosco di Belvedere.
Confina a sud e a est con il comune di San Cassiano, a sud-ovest con il comune di Supersano, a nord-ovest con il comune di Scorrano e a nord-est con il comune di Sanarica.

Dal punto di vista meteorologico Botrugno rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide.

IL NOME

L'orientamento più diffiso è quello di considerare il toponimo di Botrugno di provenienza bizantina, con chiaro riferimento all'uva e ai vigneti che sorgevano su questo luogo.

Pare derivi dal greco "Botruomai" che significa produrre grappoli d'uva. Potrebbe derivare anche da "Botruoduros" (che ha delle uve).

 

STORIA
Fondato originariamente dai Greci, Botrugno inizia a svilupparsi dopo la distruzione della vicina Muro Leccese ad opera di Guglielmo il Malo nel XII secolo. Nel 1193 il normanno Tancredi d'Altavilla concesse il casale a Lancellotto Capace. In seguito, nel XIII secolo passò ai Maramonti che diedero inizio alla costruzione di una piccola fortezza intorno alla quale si sviluppò il nucleo abitativo. Illustre e nobile casato fu quello dei Maramonte, che annoverò nella propria famiglia anche rinomati condottieri, come quel Raffaele Maramonte, al quale fu innalzato il sarcofago che ancora oggi è possibile ammirare nella Chiesa del Convento, quasi attaccato al palazzo marchesale.

IL PALAZZO MARCHESALE

E' ricorrente l'affermazione che il palazzo marchesale di Botrugno, comunemente indicato come palazzo Guarini, sia stato "elevato dai Castriota nel Cinquecento e restaurato dai Guarini nel 1725". Ciò non trova alcun riscontro nelle vicende dinastiche delle famiglie nobili di Botrugno. Un dato certo è che soltanto nel 1651 i Maramonte vendettero ai Castriota la terra di Botrugno insieme "con suo castello seu fortellezza", e il riferimento non può essere che al palazzo in questione. Inoltre, i registri parrocchiali, ma anche gli altri documenti d'archivio consultati, non lasciano intravedere una presenza stabile dei Castriota a Botrugno prima del Seicento

 



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