SECONDO SALVINI I CENTRI SOCIALI VANNO CHIUSI PERCHE' SONO "COVI DI DELINQUENTI" - SARA' VERO ?
I nostri PuntI GUARDIACIVICA CI CHIEDONO DI DARE UN GIUDIZIO SU QUANTO ACCADUTO A rOMA il 9 Novembre. Parliamo dei centri sociali e delle aggressioni subite dalla polizia. GUARDIACIVICA puo intervenire e fare il punto della situazione ma al di fuori della Politica. Ce ne occupiamo solo perchè curiamo materie delicate come le dipendenze da droga, alcol, funo, gioco dìazzardo e spesso abbiamo a che fare, per la difesa delle famiglie che si rivolgono a noi, con casi di violenza, malavita, disagio giovanile, problemi di rapporti tra i membri della stessa famiglia...e quant'altro -
Matteo Salvini, leader della Lega e attuale vicepremier, ha recentemente dichiarato la sua intenzione di chiudere i centri sociali occupati, che ha definito come "covi di delinquenti". Questa affermazione è arrivata dopo i violenti scontri avvenuti il 9 novembre 2024 tra la polizia e manifestanti dei centri sociali a Bologna e Milano. Salvini ha espresso indignazione per gli episodi di violenza, chiedendo un intervento deciso del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per effettuare sgomberi e chiudere questi spazi occupati illegalmente.
Secondo Salvini, la proposta è mirata a reprimere quelle che lui considera attività illegali e comportamenti violenti spesso associati ai centri sociali, specialmente quelli di matrice politica di estrema sinistra. La sua posizione è stata criticata da esponenti locali, come il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha accusato il governo di non gestire adeguatamente l'ordine pubblico e di strumentalizzare la situazione per fini politici.
Questa non è la prima volta che Salvini si scaglia contro i centri sociali; in passato, durante il suo periodo come Ministro dell'Interno, aveva promosso il Decreto Sicurezza, il quale introduceva misure più severe contro le occupazioni illegali
ANALISI -perchè i centri sociali sono violenti ?
Non tutti i centri sociali sono violenti, ma esistono alcuni casi in cui gruppi legati a questi spazi si sono resi protagonisti di episodi di violenza, specialmente in occasione di manifestazioni e proteste. Per comprendere il motivo per cui alcuni centri sociali possano essere associati a comportamenti violenti, è importante considerare vari fattori socio-politici e storici che caratterizzano questi spazi e i gruppi che li frequentano.
Origini e finalità dei centri sociali
I centri sociali nascono come spazi autogestiti con l'obiettivo di offrire alternative culturali, sociali e politiche, spesso in opposizione al sistema economico e istituzionale dominante. Molti di essi si ispirano a ideologie di sinistra radicale, come l'antifascismo, l'anticapitalismo, e la lotta contro le disuguaglianze sociali.
Perché alcuni centri sociali sono associati alla violenza?
Attivismo e confronto con le istituzioni:
Alcuni centri sociali sono noti per il loro attivismo politico e per partecipare a proteste contro le politiche del governo, il capitalismo, il fascismo e altre forme di autoritarismo. In questi contesti, il confronto con le forze dell'ordine può degenerare in violenza, specialmente durante manifestazioni che vengono represse o disperse dalle autorità.
La filosofia della "resistenza attiva" può portare alcuni gruppi all'interno dei centri sociali a giustificare l'uso della forza come mezzo di autodifesa contro la polizia o per difendere spazi occupati.
Occupazioni illegali e sgomberi forzati:
Molti centri sociali occupano edifici abbandonati senza autorizzazione, il che li mette in conflitto diretto con i proprietari e le autorità locali. Gli sgomberi forzati sono spesso accompagnati da scontri, poiché gli occupanti possono resistere allo sgombero.
In questi casi, la violenza può derivare dalla percezione di una repressione ingiusta da parte dello Stato nei confronti di spazi che i partecipanti considerano utili per la comunità.
Presenza di frange estremiste:
Sebbene la maggior parte dei centri sociali sia pacifica, alcuni gruppi al loro interno, spesso identificati come "black bloc" o anarchici radicali, sono noti per adottare tattiche violente, specialmente durante le proteste di massa. Questi gruppi credono nella violenza come strumento di rottura per attirare l'attenzione su temi sociali e politici.
In alcuni casi, la violenza viene vista come una forma di azione diretta contro simboli del potere economico o statale (ad esempio, banche, multinazionali, uffici governativi).
Conclusione
Non è corretto generalizzare tutti i centri sociali come violenti, poiché la maggior parte di essi promuove attività pacifiche e di utilità sociale. Tuttavia, esistono frange più radicali al loro interno che possono adottare strategie di confronto diretto con le autorità, specialmente in contesti di protesta. È importante distinguere tra episodi isolati di violenza e il ruolo complessivo che questi spazi possono svolgere nel fornire alternative culturali e sociali all'interno delle comunità
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